Non una cosa sola.

Ho deciso di non parlare soltanto della ‘Rivoluzione del Vento’ e del mio cammino alla sua realizzazione. Sarebbe interessante ma fine a se stesso. Non che questa parte non ci debba essere, tutt’altro. Ma, ad esempio, mentre un guerriero deve realizzare la sua impresa, ha anche da dover pensare a tante altre cose, come i suoi bisogni, lavarsi, allenarsi, mangiare, e questi aspetti non sono, a mio avviso, secondari nel grande quadro del tutto. Poi certo che nei racconti si sintetizza, perchè sennò non potrebbero essere raccontati, ma dato che io lo spazio me lo sto creando proprio per starci dentro, perchè limitarsi?
Scrivo da quando ho 11 anni e adesso ne ho quasi 30. Scrivo pensieri nella mia testa per tutto l’arco della giornata, incipit e continuazioni di libri da farmi venire il mal di stomaco. Ho un sacco di fogli dispersi per camera, in cartelle, album, contenitori, da non saper dove mettere e tre computer sulle spalle che ho fuso per la mia densa attività digitante (da digitare tasti sulla tastiera a ritmo di cumbia). In più una decina di quaderni delle superiori date alle fiamme e anche un altro quantitativo di diari sepolti sotto terra, alcuni regalati ad una donna alchemica che mi ha iniziato verso un percorso di riappropriazione di me stessa e i pochi rimasti sulla mensola di camera a vegliarmi dall’alto.
Ora, vogliamo davvero negar loro questo spazio?
La rivoluzione del Vento sta anche, e forse soprattutto, nella libertà di portarsi dove si vuole per come lo si vuole da dentro. Un impeto infinito e libero che sguizza fuori per portarsi affermando la bellezza di ciò che rivela tramite il proprio ascolto più nudo e sincero.
Non che sia facile, non che tutto ciò che realizziamo nasca da questo. Ma cercherò di usare il mio filtro, di buttare su questo schermo ciò che sento nascere da questo bisogno, da questa intenzione e anche di lasciare andare l’aspettativa, giusto per sentirmi libera con la mia scrittura.
Ho voglia di dire la mia e che la mia impronta si veda per Terra, in questa salita verso la montagna.

E detto questo: non perdetevi il mio scritto sulla cacca.


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